Kudoku
In Giappone ed in modo più evidente nelle grandi città, è possibile percepire nonostante la grande concentrazione di esseri umani un senso di distacco e di solitudine, una incapacità di interazione, non individuale ma sociale, comune.
Non è infatti una emarginazione intima e privata che si mostra, piuttosto una incapacità di comunicazione pubblica, vissuta nelle strade, nei ristoranti, nelle metropolitane. Le relazioni sociali non sono infatti delegate ai moderni sistemi di comunicazione come i social network e le chat come speso si ipotizza, si assiste piuttosto ad un rapporto intimo con la tecnologia one to one; lo smartphone più che essere il canale di contatto con il resto dell’umanita sembra esser diventato la realtà stessa. Appare immune la generazione over 60, tecnologicamente arretrata e ancora in grado di intavolare una relazione efficace con chi ha intorno; i più giovani non è raro incontrarli chiusi nel loro mondo individuale con cuffie alle orecchie senza alzare mai lo sguardo dai propri cellulari, intrappolati nelle maglie della navigazione o di un videogame.
Forse il futuro distopico che ha ipotizzato Spike Jonze nel film “Her” nel Sol Levante non è poi così lontano.